Al lettore
INDICE
DEL PRIMO NUMERO
Tra
gli anni ’70 e gli anni ’90 del secolo scorso, Francesco Carbone,
intellettuale di grande spessore umano e culturale e di forte
impegno civile, svolse un’intensa opera di sensibilizzazione e di
stimolo a partire dalla città di Palermo e dalla sua provincia, ma
fornendo un notevole apporto al dibattito artistico e culturale a
livello regionale e nazionale. Egli, oltre a creare il museo
etno-antropologico “Godranopoli” ed una ricca Pinacoteca di arte
contemporanea, diede vita, nel corso degli anni, a diverse
pubblicazioni. Oltre a “Nuova presenza”, “Tempo sud”, “Cartaggini”
fondò, assieme ad un gruppo di collaboratori, un ”aperiodico” che
si proponeva “l’attivazione socio-politica del territorio”, con sede
a Godrano, a 40 chilometri dal capoluogo. Ad esso diede la testata
“Busambra”, per sottolineare che quello che nasceva proveniva da (e,
soprattutto, voleva dar voce a un’ampia area geografica gravitante
attorno al rilievo montuoso di Rocca Busambra, comprendente più di
venti centri abitati dell’hinterland a sud di Palermo: Baucina,
Bolognetta, Campofelice di Fitalia, Cefalà Diana, Ciminna, Corleone,
Ficuzza, Godrano, Lercara Friddi, Marineo, Mezzojuso, Misilmeri,
Piana degli Albanesi, Prizzi, Santa Cristina Gela, Ventimiglia di
Sicilia, Vicari, Villafrati.
L’area culturale ed umana così delimitata presenta alcune
caratteristiche comuni, pur nella particolarità di ciascun paese o
di ciascuna cittadina. Essa appartiene ad una parte dell’isola che
non è più la costa con i suoi grandi agglomerati e le sue tipiche
attività produttive e commerciali, ma non è neppure la Sicilia dei
grandi latifondi che soffre maggiormente l’isolamento e la
lontananza dagli stimoli delle grandi città. Una lunga serie di
vicende unisce le popolazioni di questo territorio, con la grande
epopea per la cacciata dei Borbone, ma anche la nascita della mala
pianta mafiosa e la lotta contro di essa, le rivolte anti-sabaude,
la fondazione e la repressione dei Fasci dei lavoratori, la diaspora
delle massicce migrazioni in America, in Europa, nell’Italia del
Nord, un’ampia scolarizzazione di massa dagli anni’60 in poi, la
presenza di mentalità, usi e costumi, modi di dire, tradizioni
civili e religiose, l’intrecciarsi continuo di scambi di ogni genere
e la frequente circolazione delle persone.
A distanza di trent’anni dall’iniziativa di Carbone, pur con gli
inevitabili mutamenti dei contesti regionali, nazionali ed
internazionali, la realtà socio-economica e culturale di tale area
presenta ancora gravi ritardi su piano dello sviluppo civile e
culturale, con il perdurare di fenomeni come il clientelismo, la
disoccupazione di vasti strati della popolazione, l’esodo di intere
generazioni, un ceto politico inadeguato, il mancato sviluppo di
attività produttive, l’uso privatistico di risorse pubbliche,
mentalità e comportamenti mafiosi, scarso rispetto del paesaggio
naturalistico, storico e degli altri beni culturali, valori
consumistici e omologazione culturale, infrastrutture insufficienti
in tanti settori. All’interno di questo quadro non mancano però
iniziative e fenomeni di segno positivo, grazie soprattutto
all’azione di minoranze attive nel campo del volontariato e
dell’impegno culturale ed artistico, che in molti casi funzionano da
veri e propri anticorpi. Ci sembra giusto ed utile dare voce a
queste realtà operose, indagare e diffondere tante buone pratiche
che troppo spesso restano sottotraccia, quando non sono addirittura
ignorate.
Riteniamo si possa, da parte di donne ed uomini di ogni età e
condizione, superare l’isolamento e unire le forze, rifiutando di
accettare supinamente la realtà così come è data, e contribuire a
trasformare tale quadro complessivo.
Avendo scelto di agire sul piano culturale, pensiamo utile e
possibile dar vita ad un approfondimento scientifico
interdisciplinare, in completa indipendenza da forze politiche,
economiche o sindacali, che possa accompagnare l’allargamento di una
consapevolezza civile, ascoltare e sostenere la diffusione di
esperienze positive di aggregazione, contribuire alla conoscenza ed
alla valorizzazione delle risorse umane, culturali, storiche,
naturalistiche, artistiche, economiche dell’area Busambra, anche
attraverso confronti e scambi con la realtà complessiva della
società contemporanea e delle altre realtà meridionali, in modo da
“agire localmente, ma pensare globalmente”.
Destinatari di tale sforzo saranno tutti coloro che vogliono pensare
in modo critico e consapevole, in particolar modo le giovani ed i
giovani, siano essi rimasti nella nostra terra, siano essi lontani
per scelta o per necessità.
In questa pubblicazione il lettore troverà vari contributi che
esaminano la realtà giovanile nel nostro territorio, senza pretesa
di esaurire la ricchezza e l’ampiezza dei problemi e delle facce di
tale realtà; studi su autori che, pur profondamente radicati nella
nostra isola, sono riusciti a dialogare col mondo intero; documenti
inediti di particolare rilevanza; recensioni di libri pubblicati
recentemente che ci sono apparsi particolarmente significativi.
Ci piace essere riusciti a mettere insieme persone che hanno punti
di vista diversi ma tutti condividono il metodo della ricerca
aperta e interdisciplinare. La stessa che utilizzava Francesco
Carbone, alla cui memoria dedichiamo queste pagine.
I curatori:
Arturo Anzelmo, Alfredo Balletta, Antonino Brancato, Salvina Chetta,
Salvo Cuttitta, Pino Di Miceli, Nicola Grato, Santo Lombino,
Antonino Scarpulla, Franco Virga.